Nel film epico fantastico Scontro di Titani, uscito nel lontano 1981 e diretto da Desmond Davis, Perseo, a galoppo di Pegaso, giunse giusto in tempo, a Giaffa, per sconfiggere il Kraken, usando la testa della Medusa, mentre era prossimo per divorare l’amata Andromeda. Un’impresa titanica, che potrebbe rivivere, sui generis, nel bowling, con Andrea Spadavecchia. L’alfiere dell’omonimo team, I Titani, è stato, infatti, assoluto protagonista, a Biella, nella vittoria dei suoi, grazie sopratutto a due personali, in qualificazione ed in finale, praticamente identici: 1.371 e 1.352. Serviva l’impresa, dunque, anche per provare ad interrompere la striscia positiva del team dei Cobra, sempre a podio, nelle ultime uscite ufficiali, fra Campionato Italiano di Doppio, Tris San Lazzaro e Squadra a Milano. Anche a Biella, nella tappa 500, i milanesi sono partiti benissimo: primo posto provvisorio, in qualifica, con uno score da 3.936 birilli (218), ottenuto con la solita formazione, ultra rodata e forte del motto che squadra che vince non si cambia, composta da Fanizza, Del Carmine e Reviglio. Tasso tecnico e condizioni di piste hanno permesso ai bowlers di potersi esprimere ai propri massimi, con medie rilevanti al pari delle recriminazioni, se è vero che il tris on the bubble, ovvero l’ultimo a qualificarsi, il dodicesimo, ha chiuso a quota 3.720 (206), con un vantaggio di soli 8 birilli sui primi esclusi (Red & Black). Il format, scelto dall’organizzazione e che prevedeva, per la finale, un nuovo set di sei partite senza riporto, di fatto ha messo i giocatori di fronte ad un nuovo torneo. Tutti erano in corsa, ma bisognava ripetersi! I Cobra, a dir il vero, ci avevano visto giusto, in qualificazione, ma non sono riusciti a ripetersi del tutto (3.870 con una flessione di 66 birilli), dovendo accontentarsi dell’ennesima … tacca sulla cinta! I Titani (Andrea Spadavecchia, Renato Spadavecchia, Omar Mambelli), invece, che avevano chiuso al sesto posto, pur se con uno score di tutto rispetto (3.813), hanno spinto sull’acceleratore, sbagliando di fatto solo 5 delle 18 partite di finale e chiudendo quasi col medesimo score degli avversari in qualificazione: 3.932. 4 birilli in meno, ma soprattutto, ed è ciò che alla fine ha fatto la differenza, 9 in più dei New Star (Ponti, Pacella, Oliaro) che, dopo il nono posto in qualifica, avevano provato, anch’essi, l’impresa. Secondo posto dal sapore dolce amaro, ma del resto per un’impresa titanica erano necessari dei … Titani!