Fossero previsti nel bowling, bookmakers oculati eviterebbero di fornire quote allettanti per la vittoria di Nicola Pongolini al Blandino di Campodarsego. Nelle ultime 3 partecipazioni, infatti, il neo campione del mondo si è sempre aggiudicato il titolo, dimostrando di sentirsi a proprio agio sulle piste venete. Piste che hanno ospitato poco più di 130 atleti, in una settimana, diciamo, atipica per il circuito 500, a causa della mancanza di un alter ego nel centro sud della penisola. Mancanza che, tuttavia, non ha influito minimamente sullo spettacolo globale offerto: medie interessanti, con una classifica abbastanza compatta, ad eccezione dei primi due delle qualifiche (Massimiliano Gianotti ed Avellino Zampieri); taglio, proprio di Pongolini, fissato a 1.281 birilli e 2 partite perfette, giocate una in qualificazione, da Gianotti, che ha chiuso in testa con 1.378, ed una in semifinale, per mano di Alessandro Del Carmine, che ha aperto, in maniera superlativa, la sua serie da 4 partite, chiusa a quota 1.049! (300 – 277 – 217 – 255). Nessun … imbucato in finale, con i 16 rappresentanti suddivisi in 8 giocatori di fascia 1, 6 di fascia 2 e 2 donne di fascia 1. Un mix interessante, che ha generato una finale appassionante, in entrambi gli step previsti dal regolamento: nel primo, giocato col riporto parziale delle qualifiche, sulla distanza delle 4 partite, come detto, ha dominato il rappresentante del Cobra, Alessandro Del Carmine (1.444), nettamente avanti ad Andrea Minarelli del Galeone (1.309) e Mauro Bruschi dello Strikelanders (1.295), con “Pongo” (873 sulle 4 partite) in stand by ed il leader delle qualificazioni, Max Wainer Gianotti, del Modena Bowling, ultimo a staccare il pass per la fase successiva, che prevedeva un petersen con riporto totale dei birilli. La classifica, e la partenza nelle prime 3 partite, lasciava presupporre che Del Carmine potesse amministrare il vantaggio su Minarelli, ma, a quanto poi è emerso, non quello su Pongolini, arrivato ad azzerare il suo svantaggio in due partite e a passare l’avversario, con lo scontro diretto, con un trittico di partite consecutive da 240 (248 – 246 – 246 dalla quarta alla sesta partita), finendo col vincere 7 incontri su 7! Partito, infatti, con un gap di 187 birilli, l’atleta del Delirium ha chiuso con 3.013 birilli totali, con un … saldo positivo di ben 105 birilli (2.908) rispetto all’avversario. Una prova di forza, tecnica e mentale, disarmante che ha sottolineato, ove ve ne fosse ancora bisogno o dubbio, la qualità superiore dell’emiliano e del suo gruppo di amici.