Nella settimana in cui i grandi hanno confermato, agli europei, di avere le carte in regola per battere chiunque, a Roma il bowling nazionale ha celebrato i suoi “piccoli”, impegnati nel campionato italiano di categoria. La storia, passata e recente, è sempre stata ricca di esempi di giovani talenti poi affermatisi nel corso della propria … “attività”. Dal faraone egizio Tutankhamon, salito al trono fra i nove ed i dieci anni, passando per il musicista austriaco Mozart, che compose la sua prima sinfonia all’età di sei anni, per arrivare, ai giorni nostri, all’americano Taylor Wilson, primo, all’età di quattordici anni, a produrre una fissione nucleare. I nostri giovani talenti, pochini a dir la verità (per numero globale), sono, ovviamente, impegnati in altri campi, anzi in altre piste, ma di certo faranno parlare di se nel prossimo futuro. 22 i ragazzi presenti, presso il bowling di Ciampino, divisi per fascia d’età (tre in totale) e per sesso e con due sole donne, nella fascia 15-18 anni, a darsi battaglia; sintomo inequivocabile di quanto sia arduo coinvolgere giocatori del … gentil sesso nello sport del bowling. In tal contesto, Marcella Di Pierro, dei Primatist, già componente del team azzurro juniores, ha conquistato la medaglia d’oro, giocando una grande prima serie, con un personale di 1.363 birilli e dominando la scena anche nel match per il titolo, giocato e vinto contro Angela Belfiglio, dei New Primavera (433-326). Nel maschile, ognuna delle tre fasce (9-11; 12-14 e 15-18) ha offerto numeri di rilievo: nella prima, articolata sulla distanza delle quattro partite, il romano Matteo Lacchini, del Roma Tiam, frutto tutto da plasmare, della scuola bowling di Alberto Casaldi e Katia Ricciardi, si è imposto con un personale di 719 birilli, precedendo il ferrarese Christian De Feo (673) ed il salernitano Alessio Alessandrini (658). La fascia d’età successiva, che prevedeva, invece, sei partite a totale birilli, ha visto la schiacciante vittoria di un altro azzurro, Giorgio Gragnaniello, dei Killer Pins, frutto, ormai quasi maturo, della scuola partenopea condotta da Maria Cristina Sgrosso. L’atleta campano ha giocato una serie da 1.394 birilli (232), staccando nettamente Stefano Faletto dei Primatist (1.218) ed il compagno di team e di scuola Mario Del Gaudio (1.154). Anche la fascia d’età maggiore ha visto protagonista un giocatore dei Primatist, ovvero Stefano Gaido, che ha chiuso le qualifiche con un personale di 1.391 birilli, di una ventina avanti ad un sorprendente Mario Gardini (1.373) dei Killer Pins e di una quarantina sul più noto Emanuele Camponesco (1.350) dei Tweener. Proprio la maggiore esperienza di quest’ultimo è emersa nel corso della finale roll off: battuto agevolmente Gardini, col punteggio di 200-176, l’azzurro ha poi liquidato il leader delle qualifiche, con un perentorio (234-183; 224;181) 458 a 384! Esperienza associata a conoscenza, dunque. Per formare un gruppo di ragazzi, agonisticamente valido, infatti, riteniamo imprescindibile che, su tutto il territorio nazionale, vi sia una struttura idonea, sotto il profilo tecnico, capace di indicare la giusta via. Che sia, poi, una via costellata di successi o meno … questo dipenderà anche e soprattutto da come i giovani atleti sapranno applicare tali conoscenze.