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TORNEI
mercoledì, 15 gennaio 2020 / Published in Bowler 2020

Italia: modalità internazionale on! di Stefano Coppa

La prima decade del nuovo millennio è stata caratterizzata dal boom dei tornei internazionali. Ve ne erano tantissimi in calendario, da nord a sud, inseriti nel tour europeo o, diciamo, indipendenti. Era l’occasione per vedere i famosi stranieri all’opera. Vecchi nomi già affermati piuttosto che uno stuolo di ragazzini, agli albori, che facevano apparire il bowling di una semplicità sconcertante. In tanti, gli italiani, si impegnavano al massimo delle proprie forze in pista, per cercare di centrare il taglio (cut) per la finale, salvo vedere, poi, qualche esponente d’oltre confine trastullarsi col cellulare e coi primi giochi fra un frame ed un altro. Sembravano appartenere ad un altro mondo. Un mondo lontano anni luce dal nostro, ma che in tutti i modi cercavamo di emulare, di raggiungere. Era un mondo … scontato, perchè alla fine, salvo qualche rara eccezione, il brodo lo … stringevano sempre loro. Ci fu il boom dei finlandesi … poi vennero gli svedesi … poi gli scatenati inglesi, che nel mentre avevano avviato un accurato programma di crescita interno. Gli italiani, alla fine, erano la cornice del quadro, tanto che quando Amedeo (Spada) iniziò a ritagliarsi uno spazio tutto suo, la cosa suscitò in noi gran clamore. Lo stesso che ci animava quando si valutava l’organizzazione di questi ragazzi, spesso seguiti da coach ed accompagnatori. Una particolarità che conferiva ancor più professionalità ed organizzazione al tutto e che finiva col’acuire il gap fra noi e loro. Oggi quel gap non esiste più! Nella seconda decade del nuovo millennio le cose sembrano essere cambiate. Le cose sono cambiate! Pur non attraversando un periodo istituzionale da almanacco, oggi la nostra federazione si muove seguendo un programma di alto livello, che permette ai nostri ragazzi di poter prendere parte ad alcuni tornei, con la consapevolezza di avere uno staff alle spalle che li possa supportare nelle scelte, nei cambi, nel gioco. Ad alti livelli, spesso, la differenza la fa una visione più ampia e rapida delle piste e della loro transizione. Certo il parere ed il peso specifico della presenza di un coach e di un accompagnatore di valore può aiutare a fare il salto di qualità, ma serve che la cosa si abbini, alla perfezione, con la capacità, dei giocatori, di tradurre il consiglio, tecnico o morale che sia, in risultato. Ed è da un po’ che la scena nazionale ed internazionale sembra abbia trovato giocatori in possesso di queste capacità. A sfogliare le pagine di questo Magazine, infatti, non è difficile trovare articoli che celebrano le gesta di un manipolo di ragazzi che, nel tempo, hanno saputo affinare la propria tecnica ed usare al meglio i propri mezzi, per ritagliarsi uno spazio da protagonista nel panorama mondiale del bowling. Eh già … perchè oggi quando i ragazzi del Delirium e del Cobra scendono in pista, lo fanno da protagonisti. Sono cambiati i tempi ed è cambiata la visione dell’insieme. Pura prospettiva … prima eravamo noi ad avere gli occhi puntati sui soliti noti … oggi solo loro a guardarci in cagnesco, perchè oggi, a differenza del passato, siamo pericolosi; siamo competitivi; siamo preparati e, sopratutto, siamo ingombranti, perchè occupiamo le posizioni di testa, quelle che erano le loro prima, centrando, quasi sempre, quel famoso “cut” di cui sopra. Il Ballmaster in Finlandia è solo l’ultimo, in termine temporale, esempio di quanto sosteniamo. Un torneo, arrivato a festeggiare i 50 anni d’attività, con 690 giocatori, con turni da 72 partecipanti, con i pro americani a caccia del cash pesante e con un rapporto numerico impressionante fra stranieri e finlandesi. Una condizione di pista inusuale, che non ha, tuttavia, inficiato la nuova teoria testè esposta: questi ragazzi vanno forte, ovunque. Antonino Fiorentino ed Alessandro Santu (1.475 e 1.472) nei Top 8; Erik Davolio giusto alle spalle dei primi 10 (1.451) e con un “299” in canna; Nicola Pongolini e Tommaso Radi (1.419 e 1.384) nella parte centro bassa della classifica, ma qualificati dalla porta principale. E il cartellino, un paio di loro, lo hanno timbrato anche negli step di finale. Con 3 rappresentanti out al secondo step di finale (ma in ottima compagnia), Fiorentino e Davolio si sono tolti qualche altra soddisfazione, pur finendo lontano, ma mica poi tanto, dal podio: i due bimani si sono giocati un lungo round robin: il milanese ha incrociato pista con Kyle Troup e Marshall Kent, chiudendo al quinto posto, nel girone, con 7 vittorie ed 1 pareggio. Il neo bolognese ha sfiorato la qualificazione alla finale televisiva, chiudendo quarto, con un “300” e con 6 incontri vinti. C’era una volta una nazione che sognava … oggi s’è desta ed è protagonista! Altro giro, altra corsa ragazzi. Che la vostra passione … la nostra passione … possa accompagnarvi e spalancare le porte del successo.

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