Negli anni d’oro del bowling, il “Ghirlandina“, o meglio il “Gran Premio Ghirlandina”, ha sempre ricoperto il ruolo di classico “must” da non perdere. Il primo appuntamento della nuova stagione, che decorreva, a suo tempo, da Settembre e non da Gennaio, come oggi, dove era possibile incrociare in pista tutti i big. Nomi noti alle cronache del tempo: Braghieri, Caffaratti, Monti, ma anche la Daniela Lana e, in una circostanza, l’intero gruppo (su cui si sarebbe poi fatta la selezione finale) della nazionale italiana prossima ai campionati mondiali di Londra. Un “parterre de roi” imperdibile, dunque, se si ambiva a voler … contare qualcosa nel panorama del bowling nazionale. Oggi, il “Ghirlandina” non apre più la nuova stagione, ma è ugualmente rimasto un appuntamento cui non mancare, tanto è vero che in ben 129 si sono presentati ai nastri di partenza. Nonostante l’attenzione dei più, forse, fosse rivolta alle prestazioni della nazionale, impegnata all’europeo in Germania, non sono mancati, in quel di Modena, spunti più che interessanti, con un 30% di atleti andato sopra il par (col 37° a quota 1.202 birilli) e con un avvincente duello a tre, tutto al femminile, per staccare l’ultimo pass utile per la finale: Roberta D’Elia, degli Astroline, figlia d’arte di chi, per certo, il “Ghirlandina” lo ha vissuto in prima linea in passato, ha chiuso le qualifiche a 1.242 birilli, 2 lunghezze dietro la Sara Mastrogiacomo, dei Dark Devils, e 2 avanti alla piemontese Roberta Mirenna, del King di Torino, prima esclusa, quindi, con 1.240. La semifinale, che non prevedeva riporti birilli ed era articolata su sei partite, ha parzialmente ridisegnato l’ordine d’arrivo delle qualifiche. Ennio Giroldini, delle Perle Nere, che con una serie da 1.326 birilli aveva chiuso al primo posto le qualifiche, nonostante un buon inizio in semifinale (221 – 210), ha finito con lo smarrirsi, chiudendo, poi, al 12° posto a tutto vantaggio di Sandro Maltinti, dei Dark Devils, che, dopo il 1.297, giocato in qualifica (5°), si è decisamente migliorato infilando una serie da 1.371 birilli, su cui molto hanno pesato le ultime tre partite (244 -236 -278). Proprio l’ultima partita (278) gli ha permesso di beffare Marco Zorzan, dei Lions Milano, che, dal canto suo, già pregustava il vantaggio di chiudere la batteria in prima posizione. Andrea Mangiacotti, dei Cobra, invece, è stato l’unico a mantenere (sfortunatamente per lui), fino al termine, la posizione acquisita, la terza. Terzo in qualifica con 1.308, l’atleta lombardo si è confermato nello step successivo, con 1.307 birilli, prima di incassare la sconfitta (175-179), nel primo incontro di finale, per mano di Zorzan, che, a sua volta, non è riuscito a ribaltare, poi, la posizione, nel match per il titolo, perso contro il toscano 209-236.