Il team siciliano del Crackerjack di Palermo, composto da Francesco Fascella e Giada Di Martino, in quel di Modena, lascia il proprio segno sul primo titolo della stagione, quello della specialità del doppio misto, facendo sventolare, sul gradino più alto del podio, il vessillo della Trinacria, simbolo per eccellenza dell’isola. La gorgone medusa, rappresentata dal volto al centro della bandiera, che per tradizione rappresenta anche le altre due figlie delle divinità del mare cui è ispirato il mito, ha mantenuto intatto il suo … fascino, pietrificando, di fatto, gli avversari incrociati in pista (40 doppi totali). In un clima chiaramente condizionato dagli eventi esterni, lo spettacolo offerto dagli atleti non è mancato: il team piemontese del Red & Black, composto dai coniugi Boccato (Marco e Roberta Ferina), ha subito preso il vertice della classifica, con una serie decisamente sopra le righe: 2.633 birilli; una cinquantina in più del duo toscano D’Elia – Franchini (2.583) e di quello lombardo, altrettanto collaudato, dei Cobra, con Del Carmine – Provenzi (2.571). Il taglio, che premiava le prime 14 formazioni, è stato di poco sotto il par ed ha visto avanzare la formazione sarda del Cagliari ’92 (Anedda – Zonca) che, con 2.384 birilli, ha beffato la coppia Fasol – Cerini, dell’Insurbia (-10). Quasi a conferma del detto: chi di spada ferisce … lo stesso team sardo pagherà dazio al termine della semifinale, quando la classifica sorriderà, per 30 birilli circa, ad uno dei due doppi emiliani del Galeone che, come associazione sportiva, salirà in cattedra di qui a poco. Passato dal dodicesimo posto, in qualificazione, al terzo, in semifinale, alle spalle dei Cobra e dei Crackerjack, l’altro doppio bolognese, composto da Celli e Baraldi, ha provato, nel secondo step di finale, a completare una rimonta dal sapore d’impresa. Partiti con un ritardo di 100 birilli, il Galeone ha messo prima nel mirino i lombardi, beffati, poi, in classifica di soli 5 birilli (4.859 – 4.854) e poi i siciliani, apparsi in difficoltà nel finale, ma capaci di difendere quanto costruito negli step precedenti (4.878 – 4.859). Con la loro vittoria, il Crackerjack riporta in città il titolo, a distanza di solo due anni (2018: Bellomonte – Di Benedetto) e confermando la bontà tecnica di un gruppo competitivo da tempo, ma troppo spesso, per non dire sempre, alle prese con un doppio avversario: i birilli da una parte ed una logistica ostile, dall’altra!